In questa seconda domenica di avvento ci soffermiamo su un simbolo importante che caratterizza ogni Giubileo: la Porta Santa. Questo simbolo trova evidentemente la sua origine nella Scrittura, in particolare in un passaggio del Vangelo di Giovanni. A partire da questa parola vorrei offrire semplici e brevi parole per comprendere il significato profondo di questo simbolo giubilare.
Alla luce delle parole di Gesù: «Io sono la porta delle pecore: se uno entra attraverso di me, sarà salvo» (Gv 10,7.9), il Giubileo convoca tutti e ciascuno davanti alla persona del Dio fatto carne duemila anni fa: nell’amore dello Spirito Santo, egli immette nella comunione col Padre quanti credono alla sua parola, stringendoli nell’unità del suo corpo, che è la Chiesa. L’inizio del Giubileo del 2025 inizierà proprio con il gesto dell’apertura della Porta santa della Basilica di san Pietro che Papa Francesco compirà la sera del 24 dicembre prossimo. Cosa significa questo gesto?
Esso è il segno del varco salvifico aperto da Gesù con la sua incarnazione, morte e risurrezione, chiamando tutti a vivere da riconciliati con Dio e con il prossimo. Per questo passare per essa evoca il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia. C’è un solo accesso che spalanca l’ingresso nella vita di comunione con Dio: questo accesso è Gesù, unica e assoluta via di salvezza.
Mi pare anche molto significativo che ciò avvenga nel giorno del Natale del Signore: il mistero della nascita di Gesù porta con sé il lieto annunzio della misericordiosa apertura del cielo verso la terra. Venendo a stare tra noi, il Figlio di Dio ci ha aperto la porta della vita immortale, richiusa dal peccato di Adamo ed Eva. La nascita di Cristo, predicava san Leone Magno, è la rinascita dell’uomo!
Inoltre c’è un significato ancora più profondo del varcare la Porta Santa nell’anno giubilare: passare per essa esige la risposta positiva all’appello evangelico che rinnova la vita ed infonde speranza a noi pellegrini di speranza, come recita il motto del Giubileo stesso.
Il passare la porta richiama la responsabilità di ogni credente ad attraversarne la soglia. Passare per quella porta significa confessare che Gesù Cristo è il Signore, rinvigorendo la fede in lui per vivere la vita nuova che Egli ci ha donato. E’ una decisione che suppone la libertà di scegliere ed insieme il coraggio di lasciare qualcosa, sapendo che si acquista la vita divina. Allora proviamo a domandarci: che cosa devo lasciare di me, della mia vita, che mi è di peso e che non mi permette di correre con perseveranza sulla via di Gesù, la sola che mi può davvero rendere felice?
don Simone
 
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