Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso. È l'anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l'anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell'impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L'anno giubilare è soprattutto l'anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all'umanità.
Le sue origini si ricollegano all'Antico Testamento. La legge di Mosè aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare: "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel Paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, Né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo, esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo" (Libro del Levitico). La tromba con cui si annunciava questo anno particolare era un corno d'ariete, che in ebraico si dice "Yobel", da cui deriva la parola "Giubileo". La celebrazione di quest'anno comportava, tra l'altro, la restituzione delle terre agli antichi proprietari, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra. Nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come Colui che porta a compimento l'antico Giubileo, essendo venuto a "predicare l'anno di grazia del Signore" (Isaia) 
Il primo Giubileo ordinario fu indetto nel 1300 da Papa Bonifacio VIII. Ne fu occasione l'ondata di spiritualità, di perdono, di fratellanza che si stava diffondendo in tutta la cristianità in contrapposizione agli odi e alle violenze dominanti in quell'epoca. L'occasione immediata è da riallacciare alla voce, iniziata a circolare nel dicembre 1299, secondo la quale nell'anno centenario i visitatori della basilica di San Pietro 
avrebbero ricevuto una "pienissima remissione dei peccati". L'enorme afflusso di pellegrini a Roma indusse Bonifacio VIII a concedere l'indulgenza per tutto l'anno 1300 e, in futuro, ogni cento anni. Tra i pellegrini di questo primo Giubileo vanno ricordati: Dante, Cimabue, Giotto, Carlo di Valois, fratello del re di Francia, con sua moglie Caterina. 
I vari papi che si sono succeduti nella storia hanno mutato subito la scadenza, portandola prima a cinquant’anni, poi a trentatré ed infine ogni venticinque anni come al giorno d’oggi, mutando pure l’attraversamento delle porte Sante che sono passate da una (quella sola di S. Pietro) a quattro come sono oggi, aggiungendo prima quella di S. Paolo fuori le Mura, poi quella di S. Giovanni in Laterano e, buona ultima, quella di S. Maria Maggiore. Papa Francesco ha stabilito che il Giubileo inizi con la S. Messa nella Notte Santa del 24 dicembre dove aprirà la porta della Basilica di S. Pietro in Vaticano, mentre le altre porte saranno aperte nei giorni successivi.
Chi passerà attraverso di esse, con il cuore contrito e con il desiderio del perdono di Dio, avrà dieci giorni per accostarsi alla confessione sacramentale ed ottenere in regalo da Dio l’indulgenza plenaria di tutti i peccati. Perché la Chiesa, depositaria del tesoro di Grazie che il Signore Gesù le ha donato, ha la possibilità di donare questa “pienissima remissione dei peccati”. Oggi come al primo giubileo del 1300.
Ecco perché in molti si stanno preparando a recarsi in pellegrinaggio a Roma per il prossimo anno. Anche dalla nostra comunità. Chi potrà vivere quest’esperienza, se vorrà davvero, tornerà a casa trasformato nel cuore e nella mente. Ad immagine del Signore Gesù.
Don Vinicio
Parroco
 
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