Alcuni anni fa durante il giro delle benedizioni avevo incontrato un giova- ne e, parlando, gli avevo proposto di venire agli incontri di catechesi. “Don – mi rispose – io ho già ricevuto la Cresima. Catechismo l’ho finito un po’ di anni fa”. Ricordo che con pazienza mi sono messo a spiegargli che c’è una differenza tra il catechismo dell’iniziazione cristiana e quello che si fa poi, e penso di aver usato quest’esempio: “È come quando si impara una lingua straniera: ci vuole un po’ di tempo ad imparare la grammatica ed i vocaboli principali, i verbi, soprattutto quelli che sono più complessi… e questo appare difficile e, a volte, è percepito come noioso. Ma questo corrisponde alla base solida ove poi si possono costruire conversazioni di ogni tipo. Possiamo tranquillamente comparare la catechesi d’Iniziazione Cristiana alla grammatica. Essa, infatti, ha il compito di far conoscere sicuramente la figura di Gesù, che rivela il Padre, e, insieme, donano lo Spirito, che dà inizio alla Chiesa e al suo cammino nella storia. Poi, però, arriva la parte più affascinante dello studio della lingua, quando ci si accorge che si sa parlarla, si riesce ad intera- gire con persone straniere, come hanno sicuramente provato i giovai che hanno partecipato alla GMG di Lisbona, o le persone che hanno viaggiato all’estero. O, in questo ca- so, la parte affascinante della conoscenza di Dio attraverso la catechesi, perché si viene aiutati a comprendere come Dio possa esse- re parte integrante della propria vita, che il Signore è vicino in ogni momento, soprattutto in quelli bui, e che lo Spirito, se glielo si permette, illumina le scelte di ognuno”.
Non mi ricordo se, poi, sia venuto alla catechesi, se non in modo sporadico. Però ricordo che aveva cominciato a leggere qualche libro spirituale.
Penso sia questo il motivo per cui la catechesi dopo l’Iniziazione Cristiana sia stata presente, con modalità diverse, nella Chiesa, soprattutto nella nostra Diocesi da diversi secoli.
Ed è per questo che nelle domeniche di Avvento (e poi in Quaresima) alle 17,00 in Santuario sarà proposto a tutti la celebrazione del Vespro con le “pillole di Catechismo”, ovvero qualche minuto di riflessione sui fondamenti della nostra fede.
Sarà occasione propizia, come ci chiede S. Pietro nella sua prima lettera “per essere sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in noi” (1Pt 3,15).
Buon cammino di Avvento!

Don Vinicio
Parroco
 
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