È l’ultimo articolo che firmo come parroco di Pogliano sul nostro informatore Promemoria. Avevo ereditato questo bollettino da don Bruno, prima solo riguardante la parrocchia santa Rita e poi nel 2015 esteso come strumento di comunicazione per l’intera Comunità Pastorale.
E’ stato utile e credo sarà utile ancora avere questo strumento agile dove riportare avvisi, comunicazioni, intenzioni delle Messe, qualche foto di momenti insieme, e al tempo stesso dare qualche spunto di riflessione sui temi della vita, non solo delle parrocchie ma in generale sul vivere, amare, soffrire, lavorare, insomma tutto ciò di cui è impastata la nostra umanità.
In mezzo ai tanti social che riempiono i nostri telefonini, mi è sembrato importante curare questo foglio settimanale, che ha permesso anche a chi non riusciva più in ragione dell’infermità a venire in chiesa, di essere al corrente delle vicende e degli appuntamenti delle nostre parrocchie. Ma anche a chi veniva per la Messa prendere il foglio diventava come un sentirsi più partecipi della vita stessa della comunità. Sapere che c’è una riunione sostenuta da un invito scritto bene, dovrebbe, nell’intento di chi scrive, far scattare il pensiero che mette in moto: “Tocca anche a me partecipare, dare il mio contributo di idee e di riflessione. Tocca anche a me dire la mia, esserci”. Mi è sembrato poi uno strumento apprezzato e atteso al tempo stesso. Ne stampiamo di solito settimanalmente 350 copie per Pogliano e 200 per Bettolino. Forse con un po’ di orgoglio ma la verità è che arrivavo sempre all’ultimo a prepararlo (anche il sabato mattina) l’ho sempre scritto, impaginato e stampato tutto io. Con l’inizio della Comunità Pastorale avevo azzerato il conteggio degli anni di pubblicazione dalla nascita di Promemoria. Era la metà di settembre del 2015; facevo il mio ingresso come parroco e ora tra qualche settimana passerò il testimone a don Vinicio al quale auguro di continuare bene quell’unica missione che ci è affidata: essere testimoni dell’amore di Cristo. Con i gesti, le parole, le scelte pastorali tutto in noi (in particolare noi preti) dovrà dire: “Lo faccio per testimoniare l’amore di Dio, mi faccio strumento dell’amore di Gesù”. E allora i programmi sì serviranno ma non come freddi obiettivi da adempiere ma come mete da raggiungere con la passione che deriva dall’essere amati da Dio e dal desiderio di portare il Vangelo a tutti. 
L’augurio sia per tutti voi cari parrocchiani di continuare ad essere, ciascuno secondo la propria vocazione e i propri talenti, testimoni dell’amore di Dio. Questo basta.
E sappiate volervi bene gli uni gli altri, sappiate stimarvi e collaborare. Anche con caratteri diversi, storie diverse alle spalle, sappiate vivere la comunità cristiana con uno spirito che va oltre le simpatie e antipatie perché lo Spirito Santo fa andare oltre queste cose. Lo Spirito è amore, unità, gioia, pace. Se uno vive le cose della vita animato dallo Spirito si sente e rimane libero, e se c’è qualche incomprensione sa risanarla perché lo Spirito è più forte di ogni divisione.
Carissimi parrocchiani di Pogliano e Bettolino, ho cercato di volervi bene come sono riuscito, perdonatemi se non ci sono arrivato in tutto, ho cercato di essere testimone dell’amore di Dio. Spero che qualche seme di bene porti frutto.
Un abbraccio a tutti voi!                
Don Andrea

 
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