Durante la settimana del 22-29 ottobre è stato proposto a noi giovani di Pogliano di partecipare a un’esperienza di vita comune, trascorrendo questi giorni insieme nella casa parrocchiale. Ognuno di noi ha continuato la sua vita normalmente tra studio, lavoro, sport e passioni, condividendo però insieme il resto della quotidianità in un altro luogo rispetto alla propria casa. Le giornate erano scandite la mattina dalle lodi e la sera dalla compieta, momenti a cui abbiamo deciso di partecipare sempre tutti insieme nonostante a volte gli orari fossero abbastanza faticosi. Inoltre, abbiamo concordato due serate in cui saremmo stati tutti liberi da qualsiasi impegno, per poter passare insieme del tempo più disteso dedicato alla preghiera e allo stare in compagnia e in amicizia.

Non è stata una settimana sempre facile, eravamo in 12 ragazzi di età molto diverse e quindi con impegni e orari molto differenti. Non è stato semplice, ma la fatica di adattarci gli uni agli altri è stata ripagata dalla ricchezza che questa esperienza ci ha lasciato in termini di amicizia e di bellezza. E l'energia che, nonostante la stanchezza, ci ha accompagnato, è stata anche grazie alla condivisione della fede e della preghiera. Infatti, ciò che abbiamo cercato di sperimentare durante questa settimana è far abitare la nostra quotidianità da Dio, senza cercarlo solamente in momenti straordinari ma allenandoci a viverlo ogni giorno, partendo dal quotidiano per dialogare con gli altri e con Lui.

Questa esperienza ha permesso di sentirci accolti a vicenda e uno dei doni che questo dialogo ci ha regalato è stata la bellezza immensa di esserci raccontati le nostre fatiche, le nostre paure e la nostra umanità percependo che l'Altro può prendersi cura di questo nostro fardello e portarlo insieme a noi. Sentire qualcuno vicino non è scontato, non sentirsi soli nemmeno, e la grazia di accompagnarci gli uni gli altri, Dio compreso, nella vita di ogni giorno è impagabile. Per questo ringraziamo per quest'opportunità che ci è stata donata, sperando di essere terreno buono che permetta di far germogliare ciò che è stato seminato in noi.