L’inizio di Settembre mentre ci fa rimpiangere un po’ il tempo delle vacanze trascorse, ci butta nella ripresa del lavoro, della scuola, tra poco per i ragazzi, e delle normali attività.
Il cristiano sa che non si tratta soltanto di cose da fare: portare avanti una professione, fare i compiti e studiare, portare avanti una casa… Il cristiano è consapevole che mentre faccio qualcosa metto me stesso in quella cosa. Metto il mio impegno, la mia dedizione, il mio amore; oppure posso anche metterci la mia pigrizia, la svogliatezza, la irresponsabilità… e allora in questo caso sarò io e la società intera a rimetterci.
Noi non facciamo solo delle cose ma le viviamo, bene o purtroppo male che sia. 
Gesù una volta nei Vangeli ha raccontato la parabola del campo di grano buono infestato  dalla zizzania. Nel mondo cresce sia il grano buono che l’erba cattiva. 
Spesso i nostri occhi vedono solo la zizzania e i giornali e i social ora, concentrano tutto lì per fare notizia. Non che non si debba denunciare il male, anzi, bisogna individuarlo e provvedere a eliminarlo e a trasformarlo in bene, ma è importante far crescere “il grano buono”, e questo si fa se ognuno di noi si fa buono, generoso, responsabile. Non possiamo immaginare una società buona se ciascuno fino in fondo non fa la propria parte e cioè vive al meglio la propria vocazione: ad essere genitori, figli, politici, sacerdoti, insegnanti...fino ad arrivare ad ognuno di noi.
Insomma, se vogliamo vedere un paese diverso, dove ogni persona è rispettata nella sua dignità, dove non si ha paura ad uscire di casa perché “non sappiamo chi c’è in giro”, tocca a ciascuno di noi vivere al meglio la nostra vocazione.
I terribili fatti di cronaca che abbiamo ascoltato nelle ultime settimane, uniti alla guerra in corso alle porte dell’Europa ci fanno riflettere e chiedono una riscossa da parte di tutti. Posso mandare l’Esercito a presidiare una piazza ma i trafficanti non hanno difficoltà a spostarsi in una piazza poco più distante.
E’ tutta una società, è un popolo intero che ha bisogno di ritrovare la consapevolezza che se vuole crescere come umanità è la coscienza di ogni uomo e donna che ha bisogno di essere toccata, perché il “grano buono” cresca in fretta.
Sono interpellate in particolare le istituzioni politiche, la scuola, le parrocchie, le associazioni di volontariato, ma soprattutto la famiglia. E’ lì che il seme buono può e deve essere gettato di nuovo per mettere mano ad un mondo migliore. Buona ripresa a tutti!

Don Andrea
 
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