I filosofi, i re e, per così dire, tutto il mondo, che si perde in mille faccende, non possono nemmeno immaginare ciò che dei pubblicani e dei pescatori poterono fare con la grazia di Dio. Infatti come poteva venire in mente a dodici poveri uomini, e per di più ignoranti, che avevano passato la loro vita sui laghi e sui fiumi, di intraprendere una simile opera? Essi forse mai erano entrati in una città o in una piazza. E allora come potevano pensare di affrontare tutta la terra? 
Che fossero paurosi e pusillanimi l’afferma chiaramente chi scrisse la loro vita senza dissimulare nulla e senza nascondere i loro difetti, ciò che costituisce la miglior garanzia di veridicità di quanto asserisce. Costui, dunque, racconta che quando Cristo fu arrestato dopo tanti miracoli compiuti, tutti gli apostoli fuggirono e il loro capo lo rinnegò. Come si spiega allora che tutti costoro, quando il Cristo era ancora in vita, non avevano saputo resistere a pochi Giudei, mentre poi, giacendo lui morto e sepolto e, secondo gli increduli, non risorto, e quindi non in grado di parlare, avrebbero ricevuto da lui tanto coraggio da schierarsi vittoriosamente contro il mondo intero? Non avrebbero piuttosto dovuto dire: E adesso? Non ha potuto salvare se stesso, come potrà difendere noi? Non è stato capace di proteggere se stesso, come potrà tenderci la mano da morto? In vita non è riuscito a conquistare una sola nazione, e noi, col solo suo nome, dovremmo conquistare il mondo? Non sarebbe da folli non solo mettersi in simile impresa, ma perfino solo pensarla? 
È evidente perciò che, se non lo avessero visto risuscitato e non avessero avuto una prova inconfutabile della sua potenza, non si sarebbero esposti a tanto rischio. 
(Giovanni Crisostomo, 
Omelie sulla prima lettera ai Corinzi)

E’ un testo davvero straordinario nella sua lucidità e logicità quello riportato, di S. Giovanni Crisostomo detto  “Boccadoro” per la sua eloquenza nel presentare la Parola di Dio e affascinare i cristiani di allora.
E’ un testo che farà bene ai non credenti, ma anche a tutti noi cristiani che siamo sempre in cerca di conferme circa la nostra fede. 
In effetti non può che essere così: come avranno fatto gli apostoli ad avere tale ardore, tale coraggio, tale passione che hanno avuto, portando il Vangelo agli estremi confini della terra, se non avessero incontrato il Signore Risorto e non ne avessero fatto esperienza viva?
E gli apostoli poi hanno trasmesso questo incontro con il Risorto ad altri e questi altri ad altri ancora e così la Buona Notizia è arrivata fino a noi. E ora tocca a noi custodire questa fede che è incontro vivo con l’amore risorto per esserne noi, oggi, testimoni in questo mondo. Buona Pasqua e buona testimonianza.  
    
Don Andrea
 
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