La sete di Gesù e la nostra sete di Dio Riflessione di don Andrea al termine della Via Crucis con l'Arcivescovo
La sete di Gesù e la nostra sete di Dio Riflessione di don Andrea al termine della Via Crucis con l'Arcivescovo
Venerdì sera prima della via Crucis per le vie di Parabiago l’Arcivescovo ha convocato tutti i sacerdoti della Zona IV, quella che raggruppa tutte le parrocchie che vanno più o meno da Busto Arsizio a fino a Settimo Milanese e tra est e ovest da Bollate a Magenta.
Ci siamo radunati nella chiesa parrocchiale per un momento di preghiera di adorazione della croce e di ascolto della proposta di meditazione del nostro Vescovo.
La riflessione ha preso spunto dalla frase di Gesù sulla croce: “Ho sete” e il Vescovo l’ha collegata al dialogo di Gesù con la samaritana in cui anche lì, il tutto era partito dalla richiesta di Gesù di bere: “Dammi da bere”.
Il Vescovo Mario ci ha aiutati a riflettere e a verificarci sulla nostra “sete”, sul nostro desiderio di Dio e soprattutto ad alimentare questo desiderio per essere veri uomini di Dio. Il prete è innanzitutto colui che coltiva un profondo desiderio di Dio, che lo ricerca con tutto se stesso e sa stare alla sua presenza.
Coltivando poi questo desiderio il prete è colui anche che si fa tramite tra Dio e gli uomini e “dà loro da bere”, li disseta porgendo la Parola di Dio, incontrando le persone, amministrando i sacramenti, vivendo la carità.
Il Vescovo dunque ci ha richiamati a vivere ancora con più intensità la nostra vita spirituale per farci portatori di quel Gesù che vuole continuare a dissetare la nostra vita innanzitutto.
In un mondo che fa fatica a riconoscere in Gesù la sorgente d’acqua viva “che zampilla per la vita eterna” (cfr Gv 4), i preti sono i primi chiamati da un lato ad abbeverarsi a questa sorgente e dall’altro a condurre le persone a loro affidate a questa fonte di salvezza. Il cammino di Quaresima che va verso la Settimana Santa è occasione propizia per tutti per rinnovare la propria sete di Dio, riconoscendo che a volte preferiamo accontentaci di bere acqua da quei pozzi screpolati, come li chiama il profeta Isaia, che alla fine però non ci dissetano.
Continuiamo allora tutti con intensità a compiere il cammino di conversione quaresimale per essere introdotti a quella Settimana Autentica che ci vuole ancora una volta rinnovare nel farci accostare ai misteri più grandi della nostra vita cristiana: passione, morte e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
Preghiamo gli uni per gli altri perché ci sentiamo sostenuti a percorrere insieme il cammino di purificazione, verso la santità della vita. Le figure che nei venerdì di Quaresima (ore 21) ci sono presentate ci spronano a non abbandonarci al pessimismo dei tempi che corrono e a farci innamorare del cammino di santità, anche per noi.