Ci sono gesti antichi che in questi tempi sembrano aver perso fascino, forza, significato, sapore ... forse uno di questi gesti è proprio l’adorazione eucaristica, le giornate eucaristiche, cioè il mettersi in ginocchio davanti all’Eucaristia - in solitudine o in comunità - il mettersi a tu per tu con il nostro Signore Gesù Cristo vivo e presente in mezzo a noi (... questo è l’Eucaristia!)

Credo che il gesto personale e comunitario dell’adorazione eucaristica vada recuperato in tutto il suo senso, in tutto il suo spessore: è rimettere al centro del nostro cuore, della nostra libertà, delle nostre scelte, della nostra comunità, l’Eucaristia, questa «energia» capace di rivelarci il volto e il cuore del nostro Dio e capace di trasformarci, cioè di darci la forza e la capacità di amare, servire, perdonare con lo stile di Gesù.

Sembrerebbe una fiaba e invece è la verità. Dio si è fatto pane nel Cristo. Dio viene a me nascosto in un pezzo di pane. La creatività di Dio ha trovato ancora un modo per concretizzare la sua Presenza tra di noi. Tu puoi tenere nella mano Dio, come un pezzo di pane: è la presenza più ravvicinata e personalizzata che si possa immaginare. (Carlo Carretto).

Siamo di fronte ad una delle meraviglie di Dio Padre, a un «miracolo» inventato dalla sua fantasia: in un pezzo di pane, misteriosamente nascosto ma realmente presente, c’è Gesù Cristo vivo, qui, oggi, per noi.

Lui è lì, in quel pezzo di pane e mi aspetta, mi cerca, mi illumina, mi guarda con occhi d’amore, di stupore, di perdono, di tenerezza, di gioia. E cerca il mio sguardo. È da questo «incontro di sguardi» che nasce, si costruisce, cresce ogni giorno il cristiano.

Da giovedì a domenica anche noi come per i tristi discepoli di Emmaus che si erano creduti irrimediabilmente perduti e abbandonati ma che escono trasfigurati dal camminare con quel «viandante», dal lasciarsi infiammare il cuore dalla sua Parola, dallo stare seduti a cena con Lui che «riconobbero allo spezzare del pane».

È la stessa esperienza a cui vi invitiamo nelle Giornate Eucaristiche.

Pregare e amare, amare e pregare: è questo il senso delle Giornate Eucaristiche. Per questo occorre «sedersi a Emmaus» cioè sostare a lungo, a tu per tu, con Gesù Eucaristia. Ogni giorno il nostro Signore deve poter dire di me, di noi, della nostra comunità pastorale: «Questo è il mio corpo!».

Così capiterà, come a Emmaus, che ci riconosceranno allo spezzare del pane.


don Claudio Stramazzo - Comunità Pastorale Madonna Del Buon Consiglio

 
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