I nostri bambini e ragazzi si preparano ad andare a scuola e iniziare un nuovo anno. Riprenderanno a preparare ogni giorno lo zaino con i libri e i quaderni che servono.

Anche la parrocchia ha iniziato il nuovo anno e per continuare con il parallelismo con la scuola che inizia ci possiamo chiedere: cosa dobbiamo mettere nel nostro zaino per vivere bene ogni giorno dell’anno pastorale?
Cosa ci serve di più, anche perché nello zaino non puoi mettere tutto ma solo le cose che effettivamente ritieni utili e indispensabili per affrontare la giornata.

Se parliamo di libri non può mancare il libro che racconta e insegna la vita di Gesù, il Vangelo. Se vogliamo partire bene dobbiamo ripartire dal Vangelo che traccia una rotta per la nostra vita, da singoli e da comunità pastorale, di chiesa intera.

C’è il Vangelo scritto che ci hanno lasciato gli evangelisti ma c’è anche un vangelo che siamo chiamati a scrivere con la nostra vita; è la nostra traduzione personale e incarnata del Vangelo di Gesù che ciascuno di noi, con i suoi talenti e soprattutto l’azione dello Spirito Santo traduce nella vita di tutti i giorni. Mettiamo dunque nello zaino della ripartenza il Vangelo e quel particolare vangelo che è la nostra vita che ritraduce nel piccolo spazio del nostro tempo e del nostro mondo, la vita stessa di Gesù.

Il Vangelo nello zaino vuole essere nutrimento e acqua fresca che disseta lungo il cammino. Se non ci fosse il Vangelo che cosa guiderebbe le nostre scelte, i nostri comportamenti? Non basta la buona volontà, abbiamo bisogno di qualcuno che tracci un solco di vita e di gioia che ci indichi la via della vita. Altrimenti rischiamo di perderla.

Invito ciascuno a preparare il proprio zaino, con quelle cose che davvero ritiene utili per riprendere un cammino di vita e di comunità. 
Capiamo bene che non sono tutte cose materiali quelle che ci servono, sono immateriali ma non meno importanti.

Il nostro Vescovo sta proponendo in questi mesi la parola “lietezza”; dice che nella nostra chiesa milanese vede mancare questo tono di vita; facciamo tanto, programmiamo, inventiamo, ma ci manca l’essere lieti nel Signore.

L’essere lieti è la consapevolezza che Dio ci accompagna nelle vicende della vita, che non ci lascia soli sotto i pesi delle croci e ci guida a dare compimento alla nostra vita. Iniziamo un nuovo anno lieti nel nome del Signore.

Don Andrea

 
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