Con la fine della scuola e l’inizio delle vacanze abbiamo iniziato l’oratorio estivo, quest’anno nella novità, causa Covid, di un oratorio più dedicato ai bambini delle elementari (S. Rita) e quello per i ragazzi più grandi (S. Luigi).

Gli animatori e gli adulti disponibili, sotto la guida di don Simone, sono stati distribuiti nei due oratori in modo da garantire una presenza fissa e costante per tutte le settimane estive. La presenza del seminarista Gabriele è preziosa ed è per lui una palestra importante per verificare il suo cammino verso il sacerdozio.

Lo slogan che accompagna questa avventura estiva di tutti gli oratori della nostra diocesi è: Hurrà - Giocheranno sulle sue piazze. Per tutti è un grido di esultanza e in particolare per i ragazzi vuole essere un’esplosione di gioia per la possibilità che ci è ridonata di ritrovarci di nuovo insieme a giocare e sappiamo che, soprattutto per i bambini, non può e non deve mancare questo momento nella crescita perché è anche attraverso il gioco che si struttura la loro personalità, si misurano le loro attitudini, insomma si cresce nella vita.

Dicevo ai bambini in questi giorni come il gioco deve essere anche un mettersi in gioco che vuol dire qualcosa di più che il semplice e divertente giocare: vuol dire disponibilità ad entrare in relazione con l’altro, vuol dire mettere il massimo impegno in quello che si sta facendo, vuol dire responsabilità…

Aiuteremo e accompagneremo dunque i ragazzi in queste settimane a riprendere il loro giocare insieme e a favorire il loro mettersi in gioco per diventare grandi e preparati nella vita.
Ci lasceremo naturalmente guidare da Gesù, lui che si è messo in gioco completamente, da Figlio di Dio per mostrare ai ragazzi come una vita come quella di Gesù sia capace di realizzare i sogni e le aspettative più belle che ciascuno porta nel cuore.

Ma anche per noi adulti l’oratorio non deve essere solo un bel ricordo di tanti anni fa, ma può diventare sempre occasione per riflettere e metterci a nostra volta in gioco.
Riflettere sulla condizione attuale dei ragazzi, adolescenti e giovani (il nostro Vescovo nella sua ultima Lettera pastorale parla di emergenza educativa), e per chiederci in che modo possiamo da adulti metterci in gioco e rimetterci in gioco nella vita, magari proprio nel servizio alle giovani generazioni, nei nostri oratori, nel servizio alla catechesi, nell’animazione liturgica.

Ma anche al di fuori della parrocchia, e qui ci sprona Papa Francesco quando parla di chiesa in uscita, chiediamoci come possiamo metterci in gioco, in modo da innervare con lo Spirito di Gesù e trasfiguare i vari ambiti del vivere sociale: il volontariato, la politica, la scuola, il lavoro…

Insieme ai nostri ragazzi gridiamo il nostro Hurrà e mettiamoci in gioco.

Don Andrea



 
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