Oggi celebriamo la Festa della Famiglia, di tutte le famiglie, cellule fondamentali di una comunità. Cellule colpite ferocemente dal virus, che ne ha minato la solidità emotiva ed economica e laddove si è insinuato è riuscito a disgregarle, fino al sacrificio estremo di persone amate portate via senza la carezza di un arrivederci. Diventa quindi temerario il tentativo, senza falsa retorica, di rileggere questo periodo con la lente della positività. E può risuonare arrogante, e di questo ce ne scusiamo, testimoniare di piccoli tesori sepolti dalla normale quotidianità che la nostra famiglia ha visto riemergere inaspettatamente nella paura e nella frustrazione determinati dalla pandemia.

Nel confinamento forzato abbiamo potuto riassaporare il piacere di ritmi rallentati e l’assenza di vorticosi e affannanti impegni. Abbiamo potuto godere dell’intimità famigliare della celebrazione eucaristica, partecipata davanti allo schermo della televisione quando ancora non consentita in presenza. I nostri figli hanno imparato ad annoiarsi ed hanno potuto scoprire l’emozione di una vita condivisa in condominio, valorizzando e consolidando la prossimità di nuove relazioni ed amicizie. Abbiamo ascoltato il tragico silenzio di strade svuotate che ci ha però ricordato quanto spesso il loro vivo e quotidiano frastuono ci renda sordi all’ascolto. Abbiamo imparato nuove modalità di comunicare grazie all’uso di piattaforme per la condivisione di audio e video. E questi nuovi canali ci hanno anche permesso di far sopravvivere e vivere gli appuntamenti mensili con il nostro Gruppo Famiglia.

I Gruppi Famiglia nella nostra comunità parrocchiale sono attualmente quattro. Ciascuno di essi è costituito da vari nuclei che si ritrovano con cadenza mensile per pregare e condividere esperienze di vita rileggendole alla luce del Vangelo e sotto la guida spirituale di Don Andrea, Don Simone ed Antonella. Nel più recente incontro virtuale ma non meno concreto, il nostro gruppo ha potuto apprezzare la lettera apostolica “Patris Corde” in cui il Santo Padre ricorda che “Solo il Signore può darci la forza di accogliere la vita così come è, di fare spazio a quella parte contraddittoria, inaspettata, deludente e tragica dell’esistenza”. 

Ecco, la preghiera al Signore è potente e può placare le nostre paure. L’affidarsi a Lui e fidarsi di Lui ci dà la forza di non ribellarci al mare tempestoso delle prove della vita ma di navigarlo coraggiosamente, facendoci intravedere sempre un porto sicuro. Un approdo in cui la nostra famiglia ha trovato sempre conforto e riparo è la vacanza estiva trascorsa con altri nuclei famigliari della comunità. Sempre aperta a tutte le generazioni, dai nipoti ai nonni, è una settimana di vacanza intensa per emozioni e attività pur nel rispetto della libertà personale di viverla secondo i propri ritmi e le proprie disposizioni. Si è sempre scelta una località montana perché la montagna si presta maggiormente alla condivisione di esperienze. 

La montagna invita inoltre alla continua contemplazione della grandezza e della bellezza del creato, la cui sacralità è celebrata nella preghiera quotidiana con i Don che sempre ci accompagnano. La montagna è infine una metafora della vita e la vacanza con il gruppo famiglia ne è una sintesi perfetta. Per raggiungere una meta, a qualsiasi età e breve o lungo il percorso che sia, bisogna conquistarla passo dopo passo, con tenacia e perseveranza ma anche con la consapevolezza che ci sarà sempre una mano pronta a farti superare un ostacolo, una parola di conforto per farti ripartire, un sorriso per alleggerire il peso della fatica ed una presenza discreta che rispetta i tuoi limiti ed esalta le tue qualità.

Questa è la memoria della vacanza che ci accompagna al termine della stessa. Nella vita basta fermarsi un attimo per capire che in famiglia, nelle famiglie e nella comunità, ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno del nostro aiuto e ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarci. Basta farsi trovare, basta cercarlo. Un caro augurio di una serena Festa della Famiglia.